Opera prima che vuol essere poetica senza rinunciare ad essere disincantata, il film descrive gli sforzi di un insegnante per girare un film sul volo degli uccelli. Ma, più ancora, le contraddizioni del proprio paese: in una dimensione estetica che, a mezza strada fra un paesaggio ancora intatto e rarefatto ed i guasti ambientali della civiltà industriale ricorda curiosamente quella del DESERTO ROSSO di Antonioni.

Inquadrature rigorosamente fisse dalle quali sono assenti le accentuazioni emotive del primo piano conducono ad un risultato ben preciso: ogni scelta estetica, ogni situazione assume un proprio peso, un'importanza particolare, quasi emblematica in quanto autonoma. Più che il ritmo è la luce, violenta e radicale a drammatizzare, o placare l'emozione. Cosi, quando la scansione quasi monocorde delle situazioni che si seguono viene interrotta da una trasgressione alla regola, l'effetto umoristico o erotico si ritrova caricato di nuovi impatti emotivi.